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COMPLESSO PER LA PRODUZIONE DI “COMPLEMENTI ALIMENTARI”, OLI ESSENZIALI, INFUSI, AROMI, INTEGRATO DALLA COLTURA DELLE PIANTE OFFICINALI, IN SERRE IDROAEROPONICHE CONDIZIONATE COMPLETATO DALLA LINEA DI TRASFORMAZIONE E CONFEZIONAMENTO.
Il progetto prevede di sviluppare nel settore agroalimentare, un complesso industriale atto alla produzione di complementi alimentari, infusi, oli essenziali e aromi; estratti dalle piante officinali, confezionati e destinati ai supermercati, farmacie, erboristerie, vendite organizzate e altri affini., utilizzando nuove biotecnologie.
Al fine di disporre della “biomassa verde”, materia base dei processi trasformativi, il complesso e` integrato dalla coltura delle piante officinali, materia prima di base necessaria alla successiva produzione dei detti prodotti, commercialmente interessanti.
L`innovazione progettuale, consiste nel fatto che le piante officinali coltivati in idroaeroponica, in serre ad isect proof, a termoigrometria condizionata, e gli altri parametri energetici, quali: luce, fotoperiodo, fertilizzazione, gas carbonico, termoigrometria gestiti e controllati a microprocessore; consentono colture completamente controllate, senza uso di chemicals.
L`ambiente ottimale, completamente controllato consente la resa/ pianta in piu` del 35 – 40 % del prodotto, comparato alle migliori colture tradizionali., con prevalenza della specificita` biochimica voluta. Queste specificita`, sono interessanti per prodotti dedicati alla salute – alimentazione.
Allo stato attuale, le piante officinali seccate, base dei formulati, fitoterapici, complementi alimentari, aromatici, cosmetica, estrazione oli essenziali, cinfusi, altri; e` costituita dalle piante provenienti da colture in campo aperto, e con metodi tradizionali, dunque senza garanzia per il consumatore.
Inoltre, le piante officinali, dopo raccolte, se poste a seccare in ambienti non idonei, con l’umidita` relativa ambientale non controllata, sono invase dalle muffe di micotossine, o di microrganismi che ne deprimono la qualita`.
Da qui l`obbligo di legge, della sterilizzazione preventiva delle biomasse secche con ossido di etilene, e prima della loro trasformazione in officina – laboratorio.
Dati i metodi agricoli tradizionali, la difesa fitosanitaria delle piante officinali e` attuata ancora, impiegando nematocidi, pesticidi, fungicidi, diserbanti, e altri chemicals.
Nella coltivazione tradizionali delle piante officinali, vanno valutati: a scelta delle condizioni pedoclimatiche, le esigenze della specie da coltivare. E` notorio che all` interno della grande variabilità delle esigenze pedoclimatiche, ogni specie ha condizioni climatiche differenti, con bisogni minerali e idrici diversi. Delle specie prediligono terreni calcarei, altre prediligono terreni fertili, altri ricchi di humus altri ancora ambienti umidi.
Dato che ogni specie vegetale ha bisogni climatici precisi e diverse quali : temperatura, radiazioni solari, fertilizzazione, concimazioni, fotoperiodo, tutte condizioni che variano continuamente anche in rapporto al sito; e se un solo fattore e` insufficiente, questi influenza negativamente le produzioni delle molecole di interesse prioritario, inducendo produzioni di molecole senza alcun interesse nutrizionale o fitoterapico. Inoltre la produzione in quantita`- qualita` e` profondamente sottomessa alle condizioni atmosferiche, alla umidita`, ai parassiti, alle piante infestanti, i trattamenti antiparassitari inducano altre azioni negative sul chemiotipo caratteristica specifica di ogni specie.
Inoltre, i lavori colturali sono eguali alle altre colture agricole e con gli stessi problemi di manodopera, sterilizzazione del terreno, concimazione di fondo (letame bovino, pollina altri) e data la difficolta` del reperimento, i costi di trasporto, di spargimento, formano costi antieconomici alla coltura.
Le piante officinali consumate in U.E, oltre l` 85 % e/o loro derivati, sono importate da Paesi dove l`uso dei pesticidi ancora non e` regolamentato; per cui i ripetuti necessari trattamenti antiparassitari e i residui pesticidi sono elevati, e dato il basso valore commerciale delle piante officinali nei Paesi d’origine, risultano anche botanicamente falsificate e sofisticate.
Il problema dominante negativo, delle piante officinali coltivate con metodi tradizionali o cosiddetto bio, e` dato dalla constatazione che qualsivoglia precauzione presa per le colture in campo aperto, o dopo la raccolta, o nella fase di seccaggio, non evitano all` operatore di utilizzare l` impiego dei pesticidi, necessari alla prevenzione o difesa delle piante dalle infestazioni parassitarie ricorrenti.
Per i parassiti da combattere durante la coltivazione, i prodotti chimici sono classificati in: fungicidi, erbicidi, insetticidi, acaricidi, nematocidi, rodenticidi, battericidi e ovicidi, (classe antiparassitari: insetticidi organofosfati 39, insetticidi organoclorati 29, policlorobifenili 9)
EVOLUZIONE DELLE TECNICHE COLTURALI
A seguito di studi e ricerche, e` stato accertato sperimentalmente che le piante officinali coltivate in campo aperto, elaborano dei costituenti in funzione dell `ambiente colturale (intensita` – ore di luce percepita, umidita` relativa, substrato di coltura, terreno, irrigazione, concimazioni, clima, altitudine, azione dell` ozono, radioattivita` del sito); praticamente le stesse specie botaniche coltivate in condizioni diverse, elaborano molecole diverse classificate “specificita` biochimica”, questa, insieme alla “polvere totale” ricavata a seguito di lavorazioni della pianta, danno per sinergia l` efficacita` alimentare o fitotrapica del prodotto attesa dal consumatore La pianta officinale da trasformare deve essere quindi di specie botanica certificata, conforme alla descrizione della farmacopea, e della specificita` biochimica definita. Certificazione che puo` solo dare un complesso produttivo a ciclo integrale, come in progetto. Infatti esistono specie biochimiche differenti, e ognuna produce molecole differenti con attivita` differenti sul consumatore.
Solo alcuni fabbricanti nel mondo, hanno sviluppato il ciclo lavorativo completo delle piante officinali, inteso come: coltivazione, trasformazione, confezionamento. La stragrande maggioranza delle ditte del settore, acquistano le materie prime a volte seccate, altre gia` materiale trasformato, senza sapere cosa hanno acquistano, e percio` non sono in grado di garantire l` origine della pianta, luogo di coltura, officina della prima trasformazione, e la qualita intrinseca della materia prima utilizzata. Il ciclo produttivo descritto e` coerente al protocollo Haccp, e ogni lotto e` garantito controllato anche Via Intenet.
LA COLTURA DETTA BIO
La storia dell` agricoltura biologica ci viene dall` antichita`. Le basi della coltivazione sono la continuita` di quegli utilizzati dalle sette religiose orientali e praticate da contadini asiatici fino ad oggi.
L` interesse commerciale manifestata dal mercato per i prodotti agroalimentari, detti bio (orticoli, fitoterapici, oli essenziali e componenti alimentari) hanno spinto molte aziende agricole ha introdurre le modalita` previste dall` agricoltura bio, ed etichettate diversamente, come: coltura Bio, Biodinamica, Organica, Organo – biologica, e altre di fantasia.
Il metodo dell` “agricoltura bio”, contrariamente a un’idea molto diffusa, non e` agricoltura semplicista, al contrario e` un metodo agricolo elaborato il quale prevede le rotazioni colturali annuali, il trattamento dei microrganismi del suolo, e il mantenimento alto del tasso di materia organica proveniente dalle deiezioni animali, humus, residui organici diversi e impiego di alcuni minerali.
Il metodo bio, se comparato all` agricoltura produttivistica di oggi risulta piu` complesso, e i molti problemi, dell` agricoltura detta biologica sono taciuti perche` di difficile soluzione: come la lotta ai nematodi del terreno, erbe infestanti, trattamenti fitosanitari in orticoltura, frutticoltura, viticoltura, cerealicoltura, altri. Se un danno immediato minaccia la coltura bio, l` agricoltore puo` utilizzare i presidi sanitari in commercio.
Diversi studi mirati, e analisi di laboratorio comparati sui prodotti agroalimentari, non hanno evidenziato nessuna differenza fra quei concimati con sostanze organica e quelli concimati dai cosidetti concimi chimici.
I residui pesticidi, sono risultati secondo la specie botanica, la provenienza e andamento stagionale di quella zona. Pertanto le etichettature “coltura biologica” non ha dato alcun riscontro scientifico e tanto meno di qualita` organolettica, in un pianeta dall` inquinamento diffuso.
LA TECNOLOGIA IDROAEROPONICA
Il principio colturale del sistema idroaeroponico a tecnologia avanzata, e` basato sul fenomeno della fotosintesi clorofilliana dove la natura fornisce alla pianta il 98 % di materie prime quali: acqua, carbonio, ossigeno, idrogeno, e solo il 2 % proviene da elementi minerali NPK / 1,2 gr / litro o estratti dalle alghe, e la CO2, questi elementi, insiemi per l` azione della luce fotosintetizzano con produzione di sostanze organiche base dell` alimentazione e salute dei viventi .
Nello stabilimento la tecnica idroaeroponica, prevede la semina meccanica in adatte plato` detti seminiere, crescita delle plantule in camere controllate, e successivo trasferimento in serre a termoigrometria, luce / fotoperiodo e atmosfera controllata.
Il sistema idroaeroponico avanzato, in descrizione, elimina il terreno, e tutti gli altri costosi substrati solidi i quali generano le infestazioni all` apparato radicale – foglie, e i relativi lavori ripetitivi e costi.
Le piante inserite in adatti bancali tubiformi, sono alimentati dalla soluzione nutritiva circolante.
Nell` aeroponica, invece i bancali di coltura sono in verticale, e le piantine disposte sui cosidetti plato` accoppiati tra loro, formano l` intercapedine nella quale giacciono le radici sospese, alimentati dalla soluzione nutritiva nebulizzata a intermittenza. I due sistemi automatizzati e gestiti a microprocessore, sono utilizzati diversamente secondo la specie di piante e lo scopo della produzione, prevista.
I vantaggi tecnici come economici sono molteplici, tra questi sicuramente i piu` importanti sono:
• massima utilizzazione della superficie / volume – serra (la superficie/ serra di 300 mq, sviluppa 1200 mq di bancali di coltura)
• completa assenza del terreno e altri substrati solidi, con rilevante economie di spesa, manodopera e macchine,
• azzeramento della sterilizzazione del terreno e substrati da nematode e fughi radicali.,
• consumo preciso di acqua e fertilizzanti (puo utilizzarsi acqua del mare o salmastra dessalata )
• ripetizione in continuo delle colture,
• eliminazione delle concimazioni organiche,
• costi energetici ridotti piu` del 50%
• Il complesso puo` essere meccanizzato fino al 95 -100 %
• soluzione nutritiva a sistema circolante chiuso
• alto livello qualitativo /quantitativo delle produzioni
• azzeramento totale dei chemicals.
• produzione dalla “qualita` totale” garantita.
L`acqua di vegetazione, depurata per osmosi inversa, assicura massima solubilita` dei sali minerali, la centrale di fertilizzazione in automatica controlla il pH, e la temperatura diurna / notturna e gli altri parametri energetici
Gli apporti energetici quali: soluzione nutritiva, pHmetro, tasso del carbonio, fotoperiodo a luce modulare, e le macchine tecnologiche sono gestiti e controllati a microprocessore.
L` insieme operativo consente produzioni in continuo dei vegetali, con produzione e “specificita` biochimica” programmata.
Comunque Il dato piu` rilevante del sistema e` l` azzeramento dei pesticidi, l` immediata trasformazione – confezionamento per la linea di trasformazioni in diversi prodotti : complementi alimentari, fitoterapici, infusi, olio essenziale, altri.
I prodotti risultanti, in pratica sono senza concorrenti sul mercato di riferimento, unici, data la tecnologia utilizzata.
Gli attuali prodotti sul mercato, diversamente confezionati, conosciuti come “complementi alimentari”, fitoterapici, oli essenziali, infusi e altri, dato i metodi obsoleti di coltura – trasformazione non corrispondono a quanto ampiamente pubblicizzato.
Le etichette, portano solo la dizione di “prodotto da coltura bio” e non precisano: ne la specie botanica, ne l` organo produttore, ne la parte di pianta, foglia, fusto, fiore o radice utilizzati, e neanche la “specificita` biochimica”.
Allo stato attuale del mercato, il consumatore finale, quando acquista una confezione di “ complemento alimentare”, di olio essenziale, infuso, o altri similari, di fatto si trova un prodotto costoso, dalle caratteristiche aleatorie, senza alcuna garanzia quanto alla provenienza, specie, metodi di coltivazione, residui pesticidi – organici, qualita`, e attivita` terapeutica nutrizionale promessa.
STRUTTURAZIONE DELLO STABILIMENTO
Il complesso produttivo in descrizione, integrato dall’officina – laboratorio, consente l’immediata trasformazione – confezionamento della biomassa verde, in prodotti finiti, della quantita` programmata.
La concezione strutturale dello stabilimento, i processi biologici e di coltura, i locali tecnici igienizzati e la linea di confezionamento, sono coerenti in ogni punto al protocollo Haccp.
Questi elementi, concorrono a garantire l` ottenimento di prodotti caratterizzati da composizione e qualita` constanti, esenti da pesticidi, nonche` certificati da documenti che consentono la rintracciabilita` dei lotti di origine delle materie prime, la composizione ponderale, i dati del processo di trasformazione e gli ingredienti della confezione, dati rilevabili dal consumatore anche Via Internet.
COSTI INVESTIMENTO E TEMPI DI REALIZZO
Lo stabilimento proposto occupa la superficie di 15000 mq di cui:
– Locali prefabbricati (officina laboratorio e macchine mq 1200) in carpenteria metallica, coperture in lastre coibentati
– Serre coltivazione a sistema aeroponico mq 10 mila, struttura in acciaio zincato, copertura in policarbionato (la coltura in bancali verticale corrisponde a circa 40 mila mq )
1 – Locale linea semina automatica, unita` di crescita piantine, a luce modulare
2 – Serre di coltura piante officinali a sistema aeroponico, termoigrometria controlla
3 – Locali laboratorio – officina di trasformazione prodotti – confezionamento
4 – Locali amministrativi, locali tecnici, servizi
5 – macchine tecnologiche del condizionamento ad assorbimento gas – metano – elioassistiti
6 – gruppo cogenerazione.
• Costo del complesso dalle caratteristiche base indicate, = Euro 210,00 mq ( Iva al 20% esclusa)
• Tempi di costruzione mesi 6 circa, contratto “chiavi in mano”.
Nota : Il complesso produttivo, secondo il soggetto proponente, per legge puo` usufruire di contributi a fondo perduto sulla spesa ammessa, da quantificare in fase progettuale.
Per i Paesi extra UE: il complesso, se soddisfa certi criteri, può beneficiare dello stesso contributo a fondo perduto, da definire in fase progettuale.
Per adesioni – informazioni: Compagnia del Mediterraneo tel 347 444 17 95