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Un futuro ecosostenibile in una fascia trasformata che ha per decenni realizzato produzioni di alta qualità? E’ possibile attraverso un’azione di cooperazione e di sinergia da sviluppare lungo le sponde del Mediterraneo. Lo si farà attraverso il progetto “Agriponic – Promozione e diffusione della tecnica aereoponica in agricoltura”, finanziato nell’ambito del programma di cooperazione transfrontaliera Italia – Tunisia 2007 – 2013.
Il progetto vede capofila il Comune di Ragusa in partenariato con l’Unione regionale dell’Agricoltura e della Pesca di Manouba, l’Unione Provinciale Agricoltori Ragusa, lo Svimed – Centro EuroMediterraneo per lo Sviluppo Sostenibile di Ragusa, il Commissariato Regionale per lo Sviluppo Agricolo di Manouba. Il progetto vanta, inoltre, la collaborazione di un partner associato, Progettiamo Insieme Onlus, vicino alla comunità tunisina della provincia di Ragusa. Il progetto Agriponic mira alla diffusione e allo scambio di esperienze tra la Tunisia e la Sicilia, in merito alla tecnica di coltura aeroponica applicata all’orticultura, floricultura ed alla produzione di erbe medicinali. Il budget complessivo per la realizzazione del progetto è di € 740.250,00, di cui il 90 % finanziato dall’Unione Europea, con fondi Fers.
La coltivazione aeroponica, come ha fatto vedere parlando delle serre innovative, Uccio Pazienza, è una tecnica di coltivazione altamente innovativa e rappresenta un sistema di coltivazione “fuori suolo” in ambiente protetto, in cui le radici delle piante sono sospese in aria e alimentate tramite una soluzione salina nebulizzata. In questo modo si ottengono vari benefici come la drastica riduzione di utilizzo di acqua per l’irrigazione in agricoltura, la protezione dei terreni da un eccessivo sfruttamento, la protezione delle acque sotterranee e delle falde acquifere, sensibile riduzione nell’utilizzo di nitrati e di fertilizzanti chimici tradizionali e naturalmente la garanzia di un incremento quantitativo e qualitativo della produzione a ciclo continuo e tutelata dagli agenti atmosferici esterni e da agenti patogeni.
Insomma prospettive ideali che sono state sviscerate nel corso di un seminario di approfondimento al Comune di Ragusa mentre ieri (e oggi) ci si è dedicati alla visita delle aziende agricole da parte della folta delegazione tunisina presente per la presentazione del progetto che vedrà anche la creazione di serre sperimentali sia in Sicilia che in Tunisia.
La delegazione tunisina era formata da Youssef Kachouti per Unione Tunisina per l’Agricoltura e la Pesca, Bechir Kachouti dell’Unione Regionale dell’Agricoltura e della Pesca di Manouba, Touati Slaheddine, direttore del Commissariato Regionale per lo Sviluppo Agricolo di Manouba. Da parte loro c’è grande interesse come conferma Youssef Kachouti, dell’Urap: “Siamo molto soddisfatti per questo progetto perché siamo in una fase avanzata di realizzazione che prevede benefici tra le due parti, Sicilia e Tunisia. Guardiamo insieme al futuro per un’innovazione nel campo dell’agricoltura che contribuirà a sviluppare questo settore attraverso un progetto di grande interesse. La Tunisia, per la sua conformazione geografica, è la porta del Nord Africa e dell’area Sud del Mediterraneo mentre la Sicilia noi siamo convinti che sia la porta dell’Europa oltre ad essere la regione a noi più vicina. Possiamo dunque proficuamente collaborare. I partner del progetto sono molto seri”.
E anche in Sicilia si guarda con grande interesse al progetto: “Ritengo che sia davvero incoraggiante questa proficua collaborazione che permetterà – spiega Giovanni Iacono di Svimed – l’abbattimento dell’uso dell’acqua, così come anche gli inquinanti e i fitofarmaci perché si andrà ad operare in un ambiente sterile e con un’altissima resa dal punto di vista della coltivazione attraverso un’alta densità per metro quadrato. Inoltre si arriverà a positivi scambi di natura scientifica e tecnologica che potranno portare a nuovi posti di lavoro anche in Sicilia ma anche in Tunisia, come ha ricordato il console generale della repubblica tunisina a Palermo, Ben Mansour Alderrahmen”.
Fonte di Carmelo Saccone La Sicilia del 23 marzo 2012 (economia Ragusa)